il viaggio di ida pfeiffer intorno al mondo
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Ida Pfeiffer, un’indomita viaggiatrice ai tempi degli Asburgo

A cura della redazione

Era il 1842 quando una gentile signora dell’alta borghesia austriaca riuscì finalmente a realizzare ciò che aveva aspettato per tutta la vita, e partì per il suo primo viaggio, dimostrando grande intraprendenza e libertà di spirito in una società dove non era affatto comune per una donna avventurarsi per il mondo da sola (e senza nemmeno tanti mezzi). Ma Ida Pfeiffer, tranquillamente incurante del pensiero comune, circumnavigò il globo per due volte, fu la prima europea a esplorare l’interno dell’isola del Borneo e divenne una scrittrice di successo.

Nacque a Vienna nel 1797 in un’agiata famiglia di commercianti e nei primi anni di vita fu cresciuta dal padre insieme ai suoi cinque fratelli, secondo un’educazione spartana, improntata a sviluppare la determinazione, l’audacia, la resistenza ma anche lo spirito di avventura. Da bambina Ida vestiva come un maschio, praticava sport, leggeva e immaginava di viaggiare in terre lontane.

il viaggio di ida pfeiffer intorno al mondo
Tra gli ultimi libri di Ida Pfeiffer, “Viaggio in Madagascar” fu pubblicato dopo la sua morte, avvenuta nel 1858.
il viaggio di ida pfeiffer intorno al mondo
Fin dall’infanzia Ida sognava di viaggiare per il mondo, ma riuscì a partire solo a quarantacinque anni.

I sogni della piccola durarono poco, perché il padre morì prematuramente e la madre sostituì ai diari di viaggio tanto amati il pianoforte e il cucito… Divenuta adulta, per sfuggire alle opprimenti imposizioni materne, Ida accettò un matrimonio di convenienza con un avvocato di ventiquattro anni più anziano di lei.

Dopo la morte della madre, nel 1837, grazie all’eredità ricevuta poté finire di educare i suoi due figli e, quando questi ultimi furono finalmente autonomi, all’età di quarantacinque anni Ida Pfeiffer cominciò a viaggiare, come aveva sempre desiderato. Adducendo come spiegazione per la sua inconsueta iniziativa una visita a un’amica e un pellegrinaggio in Terra Santa, raggiunse Costantinopoli e di lì la Palestina, Gerusalemme, il Mar Morto, Damasco, Alessandria d’Egitto e Il Cairo.

In cammello, attraversò il Deserto Orientale fino all’istmo di Suez e tornò a Vienna passando per la Sicilia, Napoli, Roma e Firenze. Aveva trascorso nove mesi in viaggio e i suoi amici la convinsero a pubblicare un diario di quella esperienza straordinaria. Lo fece in forma anonima con il titolo Reise einer Wienerin in das Heilige Land (Viaggio di una donna viennese in Terra Santa) e il libro fu un grande successo.

“Come l’artista sente un bisogno irresistibile di dipingere e il poeta di dare libero sfogo ai suoi pensieri, così anch’io sono stata sopraffatta da un desiderio invincibile di vedere il mondo”.
Ida Pfeiffer

Nell’aprile del 1845 intraprese un nuovo viaggio verso Nord passando per Praga, Lipsia, Amburgo e Kiel fino a Copenaghen, da dove salpò per l’Islanda. Dopo una traversata accidentata a bordo di un veliero, approdata nuovamente a Copenaghen, puntò in direzione di Christiania (l’attuale città di Oslo).

Tornata a Vienna sei mesi più tardi, pubblicò un nuovo libro: Reise nach dem skandinavischen Norden und der Insel Island im Jahre 1845 (Viaggio nel Nord scandinavo e nell’isola d’Islanda nel 1845). 
Tra il 1846 e il 1848 fu la volta del suo primo giro del mondo, durante il quale visitò Brasile, Cile, Tahiti, Cina, India, Persia, Armenia e Grecia... E nel 1850 ne diede alle stampe il resoconto: Eine Frauenfahrt um die Welt (Viaggio di una donna intorno al mondo).

ida pfeiffer
Durante il suo secondo giro del mondo, iniziato nel 1851, nelle isole del Borneo Ida Pfeiffer si avventurò anche tra i Batak, una popolazione che si diceva praticasse il cannibalismo.

Ida aveva già cinquantaquattro anni quando partì per un secondo viaggio intorno al mondo. Si spinse fino al Sudafrica e da lì a Singapore, in Indonesia e nelle isole del Borneo, dove fu la prima donna bianca a esplorare l’entroterra. Attraversò quindi il Pacifico giungendo in California nel 1853.

Da lì, viaggiò in Ecuador e in Perù, risalì in Nord America via Panama e tornò a Londra nel 1854. Due anni dopo pubblicò i quattro volumi del suo diario intitolato Meine zweite Weltreise (Il mio secondo giro del mondo). Grazie ai suoi viaggi e ai suoi libri, Ida Pfeiffer era ormai diventata una celebrità a Vienna e in tutta Europa.

L’ultimo viaggio

Nel maggio 1856 Ida partì per l’Australia, unico continente che le rimaneva da visitare. Si imbarcò a Rotterdam per le Mauritius, dove soggiornò per diversi mesi. Nell’aprile 1857 si recò in Madagascar e qui, a seguito di disordini e sommosse, fu accusata di spionaggio, imprigionata e infine espulsa dall’isola. Malata, febbricitante e scortata dai soldati, Ida Pfeiffer fu costretta ad attraversare a piedi per oltre cinquanta giorni paludi infestate dalla malaria prima di raggiungere la costa.

 
Nel settembre 1857, tornata alle Mauritius, progettò di proseguire il viaggio verso l’Australia, ma si ammalò di nuovo e fu costretta a tornare in patria nel settembre 1858. Morì a Vienna nel giro di un mese per gli effetti tardivi della malaria che aveva contratto anni prima. I due volumi del viaggio in Madagascar furono pubblicati postumi dal figlio Oscar nel 1861.

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