Neom, follia o genio?
Nel nome si fondono la parola greca neos, che significa “nuovo”, e mustaqbal, “futuro” in arabo, ed è il più grande progetto contemporaneo per costruire una megacittà tra il mare e il deserto nella regione nordoccidentale della Penisola Arabica.
Se hai un’idea nuova e grandiosa, all’inizio ti danno del folle. Quando l’idea comincia a concretizzarsi ti chiamano visionario. Una volta che è stata realizzata dicono che sei un genio. Neom è ancora a metà strada tra la follia e la visione, ma si poteva pensare lo stesso anche per gli esordi di Dubai e di Abu Dhabi, che oggi sono due città affermate, diventate importanti poli turistici e finanziari internazionali.
Neom ha il potenziale per diventare uno dei più grandi centri mondiali per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni sostenibili in una moltitudine di ambiti. Il progetto è promosso e finanziato dall’Arabia Saudita, quindi dall’industria più inquinante del pianeta. Tuttavia, investire i capitali ricavati della vendita del petrolio per realizzare un immenso laboratorio di ecosostenibilità non è solo un paradosso: la Saudi Green Initiative è l’ambizioso impegno di un Paese che mira a essere neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro il 2060.

Questa è la visione del principe ereditario Mohammad bin Salman Al Sa’ud, il nuovo volto riformatore del regno saudita. Con il 60% della popolazione sotto i quarant’anni e desiderosa di apertura e riforme sociali, il Paese sta vivendo un cambiamento rapido e sempre più tangibile.
Negli ultimi anni sono già state attuate diverse riforme che hanno messo in atto un processo evolutivo destinato a durare. Per quanto riguarda la parità di genere, per esempio, le donne possono aprire attività commerciali, guidare, vestirsi liberamente, e il divorzio è legale, anche se ancora senza alcun risarcimento economico per le ex mogli… (Pensiamo comunque che in Italia le disposizioni relative al delitto d’onore sono state abrogate solo nel 1981 e che in Spagna fino alla fine degli anni Settanta una donna aveva bisogno del permesso di un uomo per viaggiare da sola e per aprire un conto in banca…).
Durante il mio viaggio ho avuto modo di parlare con famiglie e funzionari pubblici e uno dei dibattiti più attuali e sentiti è quello sulla legalizzazione dell’alcol: visto come una droga, suscita tra la popolazione posizioni favorevoli e contrarie, come sta accadendo in molti Paesi europei riguardo la legalizzazione della cannabis.
Anche l’industria dell’intrattenimento testimonia la volontà del Paese di cavalcare l’onda del cambiamento: il primo concerto musicale con i dj più famosi del mondo, il campionato di Formula 1 a Gedda, l’apertura di ristoranti internazionali a Riyad e lo sviluppo turistico di Al Ula sono solo alcuni esempi di questo nuovo corso.


Insieme con un gruppo internazionale di specialisti del turismo di lusso, sono stato invitato a contribuire ad alcune sessioni di lavoro con il team locale di Neom.
Si chiama così il progetto per la creazione di una nuova città-stato nella provincia saudita di Tabuk. Dotata di una propria legislazione, sarà la megalopoli del futuro, senza auto, senza combustibili fossili, quasi autonoma nella generazione delle proprie risorse alimentari, e diventerà la casa di oltre un milione di persone provenienti da tutto il mondo.
Neom sarà costituita da Oxagon, il più grande centro industriale del mondo sul mare, e da The Line, una città lunga 170 chilometri, costruita in linea retta tra la costa del Golfo di Aqaba e la catena montuosa Jabal Al-Lawz – che supera i 2.500 metri di quota ed è spesso innevata –, e verrà collegata da una linea Hyperloop ad alta velocità e da veicoli volanti elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL).


Il territorio della futura città-stato dovrebbe coprire una superficie complessiva di 26.500 chilometri quadrati (superiore a quella di Israele), dove si produrrà tutta l’energia necessaria in modo sostenibile e si creerà un’area agricola a serra irrigata con acqua desalinizzata direttamente dal mare.

Il team che si occupa di alimentazione sta studiando, tra gli altri progetti, un modo per produrre da fonti interamente vegetali almeno l’80% delle proteine giornaliere necessarie per una popolazione di un milione di persone.
Neom ospiterà anche località turistiche, costruite con criteri ecologici nel deserto di Hisma.
Questa futuribile area incontaminata, che si estende dal Wadi Rum giordano e attraverso le montagne di Jabal Al-Lawz termina nelle barriere coralline del Mar Rosso, gareggerà con Al Ula, l’antica città sulla Via dell’Incenso che sta diventando una delle mete più ricercate del Deserto Arabico.

