Clarence Terhune, il clandestino dei cieli
Durante l’epoca d’oro del cinema muto, del proibizionismo e dell’ascesa del crimine organizzato, anche un viaggiatore abusivo poteva raggiungere una certa notorietà, soprattutto se riusciva a imbarcarsi su una prestigiosa aeronave
Con l’arrivo del grande Graf Zeppelin e la promessa di una traversata atlantica, una inesplorata frontiera si profilava per i più audaci: volare clandestinamente. A differenza di quanto accadeva sulle navi, intrufolarsi a bordo di un dirigibile era un gioco ancora sconosciuto che richiedeva coraggio, faccia tosta e la giusta dose di temerarietà. Qualità che, per molti versi, hanno definito lo spirito degli anni Venti.
Il Graf Zeppelin
Nel 1928 solcare i cieli era ancora alla portata di pochi privilegiati e un viaggio in dirigibile era un’esperienza di lusso, paragonabile solo ai lunghi tragitti in wagon lit di prima classe.
Le cabine erano progettate per ospitare dieci passeggeri e comprendevano due cuccette che durante il giorno potevano essere trasformate in sedili. Ma non tutto era comodità e agio, e si doveva essere pronti ad affrontare il freddo, poiché a bordo non c’era il riscaldamento.
Nonostante questo, il viaggio esclusivo sul Graf Zeppelin librandosi nel cielo tra vedute panoramiche, deliziosi piatti serviti al ristorante, incontri e chiacchiere con gli altri passeggeri rendeva facilmente sopportabile anche qualche disagio.
Clarence Terhune era un ragazzo americano di St. Louis, nel Missouri, che faceva il caddie nei campi da golf. Gli piaceva viaggiare abusivamente per terra e per mare e aveva attraversato gli Stati Uniti dalla California all’Alaska come clandestino su una nave da crociera governativa. Quando vide il dirigibile che avrebbe sorvolato l’Atlantico, fece una scommessa con suo cognato: sarebbe riuscito a superare le sue precedenti imprese e avrebbe volato di nascosto sul Graf Zeppelin.
Terhune approfittò di una svista per intrufolarsi nell’imponente dirigibile, e il suo primo nascondiglio fu lo scompartimento della posta. Durante il volo verso la Germania fu scoperto ma, invece di essere espulso, per pagare il costo del biglietto fu messo a lavorare in cucina. Lavava i piatti, pelava le patate e sbrigava ogni sorta di incombenza per guadagnarsi la fiducia dell’equipaggio ed evitare di essere sbarcato. In questo modo completò il suo viaggio fino alla destinazione finale.
Una volta atterrato, Clarence Terhune fu arrestato dalla polizia. Entrare in Germania senza passaporto comportava una multa da venti a diecimila marchi. Tuttavia, per la popolazione tedesca, diventò un eroe; venne invitato a cene, gli fu offerto un lavoro e, secondo il “New York Times”, quattordici ragazze gli chiesero di sposarlo.
La sua avventura fece scalpore e diversi giornali scrissero di lui. Il “New York Times” commentò così: “Un avventuriero riccioluto di diciannove anni è salito alla ribalta diventando il primo clandestino su un aereo di linea transatlantico”. Il “Chillicothe Constitution-Tribune” scrisse: “L’audacia dell’impresa del ragazzo ha entusiasmato i tedeschi e li ha fatti ridere”.
Dopo il soggiorno in Germania, lontano dalla sua patria, Clarence si imbarcò finalmente per il viaggio di ritorno negli Stati Uniti a bordo del maestoso transatlantico francese SS Île-de-France. Chissà se questa volta avrà pagato il biglietto?